Madonna ad Nives

17 Ago

MADONNA DELLA NEVE

Madonna della Neve 008

Vari cronisti cristiani narrano che nel 352, a Giovanni, un ricco patrizio romano ed a Papa Libero, nella notte del 4 agosto, apparve in sogno la Madonna. Nel sogno, la Vergine Maria, disse loro che al mattino avrebbero dovuto cercare un sito dove fosse caduta la neve e là desiderava che fosse costruita una basilica a suo nome. Il fatto prodigioso di una copiosa nevicata, in affetti, accadde sul colle Esquilino ed allora il Papa vi fece costruire un’imponente chiesa (finanziata dal patrizio Giovanni) che prese il nome di Santa Maria della Neve. Questa vicenda, seppur riportata da storici cristiani non è comprovata da documentazione. La chiesa fu poi abbattuta nel 433, quando Sisto III volle edificare, per la Vergine, una basilica più grande. Al suo posto sorse una nuova basilica, imponente, maestosa, utilizzando il materiale di recupero della vecchia chiesa “ad Nives”. Tale basilica venne chiamata “Santa Maria Maggiore”.

Ora, prima di passare, a raccontare la leggenda che interessa la chiesa della Madonna della Neve, situata lungo la vecchia strada Tiberina (tra Todi e Collevalenza) c’è da dire che in Italia esistono moltissime chiese intitolate alla Madonna della Neve. Viene da credere che queste chiese sorgessero a seguito della leggenda di quella costruita sul colle Esquilino a Roma. In Umbria, non solo Todi possiede una chiesa con tale nome. Tornando a quella tuderte, di essa c’è memoria in documenti del XIII secolo dove viene chiamata “Santa Maria de Franconibus”. Fu eretta sopra i ruderi di una struttura più antica, che forse era un monumento sepolcrale ed, ad avvalorare questa ipotesi, c’è un sarcofago di marmo che si trova appoggiato alla parete esterna della chiesa. Si narra che la Madonna, facendo nevicare ad agosto, (le varie leggende delle tante chiese della Madonna delle Nevi, sono più o meno simili) indicasse a qualcuno il sarcofago, giacente sopra i resti del monumento sepolcrale, esprimendo la volontà che là venisse eretta una chiesa a suo nome.

Attorno a questa pesante pietra di travertino è nata poi una leggenda, che si è tramandata negli anni. Siamo, all’incirca, nel 1930, quando un certo Morghetto, della frazione di Vasciano, volle portarsi via la grossa pietra. Due robusti buoi trascinarono il sarcofago fino alle rive del fiume Naia ma lì si fermarono perché la pietra sembrava esser diventata pesantissima. Il rinforzo con altri buoi non servì a nulla, la pietra sembrava incollata al terreno. Fattasi notte, il Morghetto, se ne andò a casa con l’intento di tornare il mattino dopo per proseguire nel tentativo di trasportarla fino a Vasciano. Ma il giorno dopo, recatosi dove aveva lasciato la grossa pietra, rimase di stucco: essa non c’era più. Corse verso la chiesa e, meraviglia delle meraviglie, trovò che la pietra era tornata al suo posto, appoggiata alla parete destra della chiesa. Nei giorni a seguire, il nostro uomo, ritentò il trasporto più volte ma la pietra si faceva trascinare fino al fiume e poi tornava miracolosamente al suo posto.
Jacopino Tudertino

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Madonna della Neve 002

Su tutto e su questa leggenda di Morghetto ed il sarcofago, se qualcuno avesse maggiori e più precise notizie da fornirmi, sarei a lui grato.

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