Archivio | novembre, 2016

L’Antologia Tuderte: quanno ‘l calamajo è el còre (Patrizia Nizzo)

26 Nov

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PATRIZIA NIZZO

 

CANONICA

La casa di pietra viva dei miei nonni, era addossata al rudere di una vecchia canonica che dava il nome alla collina. Da lì si dominava la valle tutta intorno, con le stradine bianche che si insinuavano come serpenti tra distese di grano ondeggiante come un mare d’oro accarezzato dal vento, mentre il Tevere scivolava incurante verso il mare.
Quattro case di pietra viva
si sostengono abbracciate,
mentre ammirano la valle
dove il Tevere scorre tranquillo.
I resti di una vecchia canonica,
riposano protetti dall’abbraccio,
ospitando storie di tormentati spiriti.
Nei miei ricordi innocenti,
il tempo scorre lento sui portoni aperti.
Ora, cancelli elettrici accolgono fuoristrada arroganti
che solcano i serpenti bianchi,
incastonati tra distese di grano.
Piccolo mondo senza appariscente gloria,
senza troppa storia.
Rannicchiato nel mio ricordo,
il profumo del pane cotto nei forni a legna,
si spandeva nei vicoli,
confondendosi alla lavanda ed uva fragola.
La pietra levigata che lastricava le stradine,
torna come una fresca sensazione sui miei piedi nudi.
Piccolo popolo di bestemmiatori …
C’è più fede nell’imprecazione,
che in cento sterili preghiere non pensate.
Il tempo scorre offendendo lo spirito,
perché chiudiamo i cancelli e le nostre teste.

 

IL FATO
Questa è la mia terra, qui ho cominciato il viaggio della vita, qui ho imparato a parlare e ho avuto
L’imprinting rassicurante con il mondo che mi ha protetta dalle vicissitudini incontrate lungo il cammino.
Questi piccoli pensieri vogliono essere un affettuoso ringraziamento per quel candore sereno,
respirato nei primi anni e che non mi ha mai abbandonata.
In tutti i miei scritti c’è l’impronta lasciata a piedi nudi senza paura della gente, la mia gente tudertina, la gente della mia infanzia.
Il primo respiro l’ha benedetto la luna,
nell’aria frizzante di un venerdì d’aprile,
così, come nascono le streghe.
La grinta di Marte
e la passione del sole
mi hanno resa irrequieta.
Se il fato è deciso dal primo respiro,
ora mi siedo e lo attendo!
Passaggi repentini nella mia mente,
di ciò che sarebbe stato o non stato,
se…
E’ enigmistica tascabile
Il passaggio su questa terra.
Gioco di ruolo che cambia ad ogni bivio.
Fugaci Incontri spesso mutati
in ipocrite permanenze.
A chi spetta il deserto,
conoscerà la sete.
Chi sulle ciniche grazie
costruirà imperi
ignorerà il volo del cuore.
Chi del pensiero farà la sua ragione
vivrà l’equilibrio sulla follia
e l’essenza del creato.

EL BELVEDERE nel tempo

22 Nov

 

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1922

1936 Consolazione (dal Belvedere) SI

1936

1940 Alfio Dominici
1940 Alfio Dominici

1940 Linda Cavalagli Dominici

1940 Linda Cavalagli Dominici

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1946 Elisa Bizzarri

1947 Silvana Prosperi

1947 Silvana Prosperi

1951 Angelo abbandonato sulla panchina

1951 Angelo Ottavi

1953

1953

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1953 Vanda Sciaramenti

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1953 Vanda e Leontina Sciaramenti

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1955 Alfredo Epifani

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1955

1956 Elisa Bizzarri e Alberto Chinea

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1959 Tonino Bucefari

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1962 Tiziana Sciaramenti

1966

1966 Giuseppe e Tiziana Sciaramenti

2016

2016 Marta e Giacomo Nardoni

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Teresa Ferdinandi

IL MERCATACCIO (Mercato Vecchio) nel tempo

5 Nov

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1895

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1907

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1947

1972

1972

PARCHEGGIO

2003

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2011

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Il Mercataccio visto da Eleuterio Branzani