L’ACHETTO DE CASIJANO
Li sgherri de Lodovico Atti fonno ‘n’imboscata tal giureconsulto Gerolamo Monticastri, uomo colto e figura nobbile e proba. Lùe fu ferito mortalmente da numerose pugnalate. Se stéa ‘ntel millecinguecendovendinòe. El maggistrato scegnéa le scale del Palazzo del Popolo doppo ‘n infocato intervendo, tenuto in Cunzijo Generale. In quill’occasione perorò la difesa de l’interessi del Commune e quindi de la communità tuderte, impedenno ta Lodovico Atti de ‘mpossessasse del piccolo aco de Casijano, sussopre al qualo l‘esponende de l’Atti voléa mette le mano. Pe’ mettese condro la potende famija de l’Atti ce voléa ‘n bel coraggio e testo nun mangò ta Gerolamo Monticastri ma je costò la vita. A momoria del suo sagrifizzio che portò al trionfo della giustizzia, suo fijo Faustino facette apporre ‘na lapide, drendo al chiostro de San Fortunato, co’ l’iscrizzione latina che tradotta dice: “Al giureconsulto Gerolamo Monticastri, uomo integerrimo, ottimo cittadino, benemerito a Dio e alla Patria, per la cui difesa e salvezza stimò sempre dolce e onorevole affrontare quella morte che nell’anno 1529 lo colse”.
LA LEGGENDA SUL LAGHETTO DI CASIGLIANO
Sul laghetto di Casigliano aleggia una leggenda. I ruderi che insistono nei suoi pressi sono i resti di una chiesetta, dedicata a Santa Degna. La Santa, le cui spoglie giacciono nella basilica di San Fortunato, soleva venire in eremitaggio là dove c’era un minuto borgo e dove ora insiste il laghetto, formatosi, come da leggenda, dopo la sparizione del gruppetto di case. A Degna le apparve Dio in sogno che l’avvertì d’un imminente pericolo, consigliandola di andarsene senza voltarsi indietro. Così fece Degna ma non riuscì resistere di volgere lo sguardo indietro verso il piccolo borgo che vide sparire inghiottito dal terreno, dal quale sgorgò una sorgente, formando così il laghetto. La sua curiosità e la non osservanza del consiglio di Dio causò, per lei e per la famiglia una vita futura molto sfortunata. Santa Degna morì nell’anno 1303.